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CAIVANO. L’ex sindaco Simone Monopoli: “A tavola con Nicola Sautto? Illazione gratuita e infamante!”

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CAIVANO – Un altro scossone nella politica caivanese è avvenuto ieri mattina quando dalle pagine del quotidiano “Il Roma” si sono lette le dichiarazioni di un pentito di camorra tale Gennaro Masi che durante uno dei suoi interrogatori punta l’indice contro l’ex sindaco di Caivano Simone Monopoli indicando l’ex primo cittadino come commensale, in una sola occasione, del boss Nicola Sautto, arrestato pochi giorni fa durante un maxi blitz all’interno del Parco Verde.

Per saperne di più abbiamo contattato l’ex sindaco Simone Monopoli che davanti ai nostri taccuini ha dichiarato: “Apprendo dal quotidiano “ROMA” che tale Gennaro Masi, a me sconosciuto e definito dal giornale un super pentito, avrebbe riferito alle Autorità inquirenti di avermi visto a tavola – immagino voglia dire a pranzo oppure a cena – con tale Nicola Sautto, che si afferma nell’articolo essere un boss della camorra operante nella mia amata e disgraziata città, al servizio della quale negli anni scorsi, attraverso l’impegno politico-amministrativo, con onestà, passione e trasparenza, ho dato davvero tutto me stesso, consapevole che essere presenti là dove si decide la vita di tutti, come cittadini,  può contribuire al bene comune.

Essere coinvolto, sia pure secondo un articolo di giornale, in un indagine di camorra, essere oggetto di un’illazione così gratuita ed infamante, mi addolora e mortifica ed infligge, a me, a mia moglie ed ai miei figli, una sofferenza che mai avrei potuto immaginare.
Ma tant’è!
Sapevo che l’impegno politico mi avrebbe potuto portare allo scontro con le forze dell’anti Stato e che il rapporto tra politica e malavita organizzata è certamente uno degli aspetti più inquietanti della storia delle forze politiche e delle istituzioni del nostro Paese e della nostra Città. Perciò, con prudenza e con schiena dritta, ho cercato dall’opposizione prima e dal governo della Città poi, di fare ogni cosa possibile per contrastare l’illegalità e affermare la supremazia della Legge, della efficienza e trasparenza amministrativa, scontrandomi ogni giorno con enormi difficoltà, specie con riguardo a chi non ha ancora compreso che ritardi, superficialità, scarsa professionalità, atteggiamenti equivoci, possono essere e sono il terreno fertile ove cresce la corruzione, le cattive influenze, la mala politica.
Oggi, quell’articolo, aggiunge un’altra pagina triste, oggi è un momento di sconforto.
Ma oggi è pure il giorno in cui, a voce alta, senza tentennamenti e senza paura, con tutta la forza che mi da’ l’aver vissuto nel rispetto degli altri, l’aver scelto una professione nobile e caritatevole, l’aver costruito, con l’amore di mia moglie, una famiglia bellissima, oggi io grido e affermo che sono un uomo perbene.
Questo signore, questo Gennaro Masi che dice – se è vero – di avermi visto con quest’altro signore, Nicola Sautto e che, poi, chiede di avere una mia fotografia per capire se mi conosce o meno; il giornale “ROMA” che dà risalto a questa affermazione concludendo che “inguaia l’ex sindaco”, a queste persone io dico “Temete l’ira dei giusti”!
In ogni sede, penale, civile ed amministrativa, tutelerò la mia persona, il mio onore, la mia correttezza, la mia rispettabilità, rincorrendo chiunque osi metterla in dubbio: non sono inguaiato, sono indignato e sereno.
Sereno perché so che chi indaga e chi giudica, vuole e sta costruendo, dal suo posto, un mondo migliore, una città migliore. Ed è proprio quello per cui io, Simone Monopoli, ho vissuto fino ad oggi”.

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De Luca torna sull’argomento: “Don Patriciello non ha il monopolio della lotta contro la camorra”

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NAPOLI – Non si placa la polemica intorno alle parole dichiarate dal Governatore De Luca nel suo intervento social a riguardo la satira usata nei confronti del prete Maurizio Patriciello.

Dopo il botta e risposta avuto direttamente con la Premier Meloni, il Presidente della Regione Campania è tornato di nuovo sull’argomento e alcuni minuti fa, attraverso la sua pagina social ha scritto: “In relazione al polverone sollevato dall’on. Meloni, che non ha evidentemente nulla di serio di cui parlare, è utile precisare che la mia battuta non riguarda don Patriciello, ma la scorrettezza di chi ha strumentalizzato a fini di propaganda politica – quando ha presentato l’ipotesi di premierato – figure pubbliche che non c’entrano nulla con le riforme costituzionali.

Quanto a don Patriciello, sia detto con il massimo rispetto, ma con assoluta e definitiva chiarezza, che apprezziamo le sue battaglie, ma che non ha il monopolio della lotta contro la camorra. Ci sono innumerevoli cittadini, lavoratori, uomini di Chiesa e giovani, che sono quotidianamente e silenziosamente impegnati in questa battaglia. E che qualcuno di noi questa battaglia la fa da cinquant’anni, e magari avendo rinunciato a ogni scorta.

Per il resto, siamo impegnati oggi in un lavoro importante e positivo, anche con il contributo fondamentale del mondo religioso, sui temi della famiglia e della relativa legge regionale a cui stiamo lavorando. E stiamo combattendo, da soli, per sbloccare le risorse decisive per aprire cantieri e creare lavoro.

Suggerirei a don Patriciello, amichevolmente, di avere un po’ più di ironia, soprattutto quando ci si presenta non sul piano dei rapporti istituzionali relativi alla tutela del nostro territorio, ma sul piano improprio della politica politicante”.

Il pensiero che parecchi cittadini hanno sempre formulato ma che hanno sempre represso finalmente si è palesato nelle parole del Governatore De Luca. Come li definiva Leonardo Sciascia, questi personaggi possono essere ascritti tra i “professionisti dell’antimafia” mentre c’è gente che in maniera silente e mettendo a repentaglio la propria vita, senza alcuna protezione, lotta contro la criminalità mettendo alla luce tutte le sue malefatte ogni giorno.

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CAIVANO. Occupazioni abusive al Parco Verde. Dissequestrate due abitazioni dal Tribunale del Riesame.

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CAIVANO – Prosegue il processo di legalità nel comune gialloverde e precisamente al Parco Verde. I lavori della Procura volti ad individuare le occupazioni abusive all’interno dell’agglomerato caivanese stanno proseguendo e all’interno di essi c’è da registrare l’ottimo lavoro svolto dall’Avv. penalista e Prof. di Diritto Penale Michele Dulvi Corcione che è riuscito a dimostrare l’estraneità ai fatti contestati per due famiglie sue assistite.

Infatti, per due famiglie caivanesi del Parco Verde è terminato l’incubo grazie al fatto che il Tribunale del Riesame di Santa Maria Capua Vetere ha annullato il sequestro degli immobili che secondo la Procura della Repubblica risultavano essere occupati abusivamente.

A quanto pare, queste, sono state le uniche due famiglie a godere di tale provvedimento. Come ebbe a dire anche il Prefetto Michele Di Bari, ogni caso è a se e queste due famiglie, grazie al solerte lavoro del loro avvocato, sono riuscite a dimostrare l’effettivo lecito utilizzo del proprio immobile. Tutto bene ciò che finisce bene.

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Stupro di Caivano, chiesti 12 e 11 anni per i due maggiorenni del branco

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12 anni e 11 anni e 4 mesi di reclusione per i due maggiorenni ritenuti coinvolti nelle violenze sessuali subite due cuginette di 12 e 10 anni di Caivano.
E’ quanto richiesto dalla Procura di Napoli Nord, avanzata oggi dal Pubblico Ministero, Giuseppe Vitolo, al termine della requisitoria nella quale è stato evidenziato soprattutto l’aspetto umano e sociale del comune dell’hinterland caivanese in cui l’assenza dello Stato è evidente, secondo quanto sottolineato proprio dal pm.

Per il Sostituto Procuratore di Napoli Nord il personaggio perno delle violenze sarebbe stato il 18enne Pasquale Mosca, per il quale ha richiesto 12 anni di carcere perché non sussistenti le attenuanti generiche; 11 anni e 4 mesi è – invece – la richiesta formulata per Giuseppe Varriale, 19enne.

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